“… Lungo il corso di grandi fiumi, Eufrate e Tigri in Mesopotamia, nei territori che hanno dato origine alle prime grandi civiltà. “ Con questa espressione si intende ogni manifestazione artistica sviluppatasi in Mesopotamia ( terra tra i fiumi Tigri ed Eufrate). Nella vasta “mezzaluna fertile”, l’attuale Irak, si sono succedute le civiltà dei sumeri, degli assiri, dei babilonesi ed in parte dei persiani, in un arco di tempo di oltre 3000 anni. Nel 331 a. C. circa, Alessandro Magno unificherà Europa ed Asia imponendo un’ arte grecizzante. Nonostante l’alternarsi di regni diversi, l’arte mesopotamica mantiene intatte alcune caratteristiche. La principale tra queste è senz’altro il legame d’ogni forma d’arte al rituale religioso: l’uomo dipendeva in modo assoluto dal volere delle divinità. Tuttavia non mancano esempi di rappresentazione della vita quotidiana. Sono anche dette civiltà “palazziali” per la grande capacità di costruire strutture edilizie di una certa importanza: l’uso del mattone di argilla essiccata al sole, invece del legno, della pietra o delle canne, permise la realizzazione di edifici imponenti, circondati da mura e da contrafforti, con funzione strutturale ma anche estetica.
I SUMERI (3500 – 1700 a.C.) Stanziatisi tra il Tigri e l’Eufrate intorno al 3500 a. C., i Sumeri sono ricordati per l’invenzione della scrittura, dell’arco in mattoni, dell’aratro, della ruota e per le notevoli conoscenze astronomiche. In architettura l’espressione più significativa è la costruzione di imponenti edifici-torri a pianta quadrangolare: le ziqqurat. Queste enormi “montagne sacre” ( è questo il significato del termine ziqqurat), edificate con mattoni crudi rivestiti con mattoni cotti, sono architetture complesse,costruite grazie ad una tecnica elaborata, fatta di numeri e di calcoli: tecnica ancora sconosciuta agli uomini europei, immersi in uno stadio preistorico. Esse rappresentano la comunicazione tra il mondo umano e quello divino. Sono costituite da gradoni sovrapposti collegati da enormi rampe di scale ed ospitano ai vari livelli diversi ambienti con funzioni differenti: botteghe, magazzini, forni per il pane, uffici amministrativi, sale di riunione e stanze reali, stanze per l’osservazione della volta celeste ed infine il tempio che custodiva le statue delle divinità. La più famosa è quella di Ur. Lo Ziqqurat di Ur- Nammu, 2100-2000 a. C., è dedicata alla divinità astrale Nanna. All’interno del tempio erano collocate piccole statuette di divinità e di oranti (uomini in preghiera). Questi ultimi sono riconoscibili dalla postura rigida, dalle mani giunte e dagli occhi sgranati, segno di adorazione per la divinità. Altre forme di scultura sono i rilievi ottenuti facendo rotolare sull’argilla fresca dei sigilli incisi di forma cilindrica, raffiguranti animali o scene di vita quotidiana. La narrazione scultorea avviene per fasce, come le sequenze di un fumetto, anche se priva di profondità spaziale. Sul lato della pace nella prima striscia è raffigurato un grande banchetto per festeggiare la vittoria del popolo di Ur; il re ( raffigurato con dimensioni maggiori), con una coppa in mano, beve in compagnia dei suoi invitati, nobili e sacerdoti, mentre un cantante e un arpista allietano la riunione con la loro musica; nella seconda e nella terza striscia si vedono pastori, allevatori, contadini e domestici che portano al palazzo del re i loro prodotti: sacchi di cereali, montoni, buoi, pesci, legna. Sul lato della guerra nella prima striscia si vede il re che guida il suo esercito contro i nemici, nella seconda i guerrieri che li catturano, facendoli diventare schiavi e nell’ultima alcuni guerrieri, sopra i carri tirati dagli onagri, che travolgono i nemici.Questo metodo narrativo per fasce raggiunge la sua massima espressione nello Stendardo di Ur, composto da due pannelli lignei intarsiati, e che probabilmente veniva portato in processione issato su di un’asta. I due pannelli sono suddivisi in tre fasce ciascuno, sulle quali sono stati incastonati con grande maestria e raffinatezza, lapislazzuli, conchiglie, pietre in calcare rosso e madreperle, a raccontare periodi di pace e di guerra. La lettura procede dal basso verso l’alto. E’ questa la prima rappresentazione della ruota giuntaci.
I BABILONESI (2000 – 600 A. c.) Il regno dei Sumeri finisce intorno al 2000 a. C. con la conquista del territorio da parte dei babilonesi. Con il re Hammurabi Babilonia acquisterà una importanza centrale destinata a durare secoli. Una immensa ziqqurat si trovava al centro della città, forse l’antica torre di Babele, eretta da Nabucodonosor II a Babilonia (Babel in lingua ebraica).I giardini pensili di Babilonia, della regina Semiramide, circondati dalle possenti mura (6-24 metri di spessore) erano ritenute una della sette meraviglie del mondo antico. Vi si accedeva da nove grandiosi porte. Delle quattro scoperte la più bella era quella dedicata alla dea Ishtar, rivestita con mattoni smaltati d’azzurro e bassorilievi raffiguranti tori, leoni e draghi con la testa di serpente.
GLI ASSIRI (1365 – 612 a.C.)
Tra i due imperi babilonesi gli Assiri estendono il proprio dominio sulla Mesopotamia. Tra le città importanti spicca Khorsabad, capitale del regno di Sargon II: entro la cinta muraria si trovava la cittadella, anch’essa fortificata, con il tempio, una ziqqurat ed il palazzo reale. Imponenti tori alati con volto umano (lamassu, spiriti protettivi e benevoli) erano a guardia delle porte d’accesso.
Nabu era dio della saggezza con Lamassue si trova al Museo di Baghdad.
Caratteristica curiosa di queste sculture è la presenza di 5 zampe: nella vista frontale esse conferiscono all’animale un aspetto di immobilità minacciosa, mentre lateralmente sembra che il lamassu stia marciando. Lo stesso dinamismo si trova nei bassorilievi del Palazzo di Assurbanipal, in particolare nella rappresentazione del re a caccia che, aiutato dai cani, insegue e colpisce con frecce le sue prede. Un particolare molto espressivo è quello della leonessa morente, che , ferita a morte, si solleva sulle zampe anteriori con un ultimo ruggito.
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